- Questo legno eccolo qui; è un pezzo di legno da caminetto, come tutti gli altri, e a buttarlo sul fuoco, ci si può far bollire una pentola di fagioli... E allora? Che ci sia nascosto dentro qualcuno? Se c'è nascosto qualcuno, tanto peggio per lui. Ora lo aggiusto io!
E cosi dicendo,
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con tutt'e due le mani quel povero pezzo di legno e
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a sbatacchiarlo senza pietà contro le pareti della stanza. Poi
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ad ascoltare, per sentire se c'era qualche vocina che si lamentasse.
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due minuti, e nulla; cinque minuti, e nulla; dieci minuti, e nulla!
- Ho capito, - disse allora sforzandosi di ridere e arruffandosi la parrucca, - si vede che quella vocina che ha detto ahi, me la sono immaginata io! Rimettiamoci a lavorare.
E perché gli era venuta una gran paura,
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a canticchiare per farsi un po' di coraggio. Intanto, messa da parte l'ascia,
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in mano la pialla, per lisciare e pulire il pezzo di legno; ma mentre lo piallava su e giù,
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la solita vocina che gli disse ridendo:
- Smettila! Mi fai il solletico!
Questa volta il povero maestro Ciliegia -
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giù come fulminato. Quando riaprì gli occhi, si trovò seduto a terra. Il suo viso pareva trasfigurato e perfino la punta del naso, che di solito era rossa, gli era diventata blu dalla gran paura.
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