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Geppetto e Pinocchio 3

Geppetto e Pinocchio 3

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 si piantò
 afferrò riconsegnò
saltellò
 decise si furono
 rimase  si accorse

 

Quando le gambe gli sgranchite, Pinocchio cominciò a camminare da sé e a correre per la stanza; finché, infilata la porta di casa, in strada e si mise a correre.
E il povero Geppetto a corrergli dietro senza riuscire a raggiungerlo, perché quel birichino di Pinocchio saltava come una lepre, e battendo i suoi piedi di legno sul lastrico della strada, faceva un fracasso tale, come venti paia di scarponi da contadino.
- Prendetelo! Fermatelo!- urlava Geppetto, ma la gente che era per strada, vedendo quel burattino di legno che correva come un lepre, si fermava incantata a guardarlo, e rideva, rideva e rideva, per questa cosa tanto incredibile.
Per fortuna passava di lì un carabiniere, il quale, sentendo tutto quel baccano e credendo si trattasse di un
puledro sfuggito al padrone, coraggiosamente a gambe larghe in mezzo alla strada, con l'intenzione risoluta di fermarlo e di impedire guai peggiori. Ma Pinocchio, quando da lontano del carabiniere che  gli sbarrava la strada, di passargli velocemente tra le gambe.
Non ce la fece.
Il carabiniere, senza muoversi, lo proprio per il naso (era un nasone spropositato, che pareva fatto
apposta per essere acchiappato dai carabinieri), e lo nelle mani di Geppetto.
Il povero Geppetto, tanto per insegnargli le buone maniere, voleva dargli subito una buona tiratina d'orecchi, ma figuratevi come   quando, nel cercargli gli orecchi, non li trovò. Sapete perché? Perché, nella fretta di completarlo, aveva dimenticato di farglieli.

(...)

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