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Il sistema periodico

La tavola periodica degli elementi... (da Wikipedia)

tavola periodica

La tavola periodica degli elementi (o semplicemente tavola periodica) è lo schema con il quale vengono ordinati gli elementi chimici sulla base del loro numero atomico Z e del numero di elettroni presenti nell'orbitale atomico più energetico.

La tavola periodica degli elementi è stata ideata dal chimico russo Dmitrij Mendeleev nel 1869, contemporaneamente ed indipendentemente dal chimico tedesco Julius Lothar Meyer (1830 - 1895), inizialmente contava numerosi spazi vuoti, previsti per gli elementi che sarebbero stati scoperti in futuro, alcuni nella seconda metà del Novecento.

La tavola periodica di Mendeleev, che è la prima versione e anche quella attualmente più utilizzata, è la tavola periodica per antonomasia, (...).

Il sistema periodico (di Primo Levi)

Il sistema periodico - copertina della prima edizione

Il sistema periodico é una raccolta di racconti divisa in 21 capitoli. 

Ognuno dei 21 racconti porta il nome di un elemento della tavola periodica ed è ad esso in qualche modo collegato.
I temi si innestano, in vari modi, nel percorso autobiografico dell’autore anche dal punto di vista professionale: Levi era uno scienziato e racconta, alternando realtà e fantasia, alcune sue esperienze di chimico che risalgano all’inizio della sua carriera o anche a dopo.
Tra i racconti c’è, ovviamente, anche la sua memoria, la sua esperienza dei lager nazisti.
Il 19 ottobre 2006 la Royal Institution del Regno Unito scelse quest'opera come il miglior libro di scienza mai scritto.
Quasi tutti i capitoli del libro riguardano momenti di vita quotidiana o situazioni di lavoro in cui all’autore è capitato di dover avere a che fare con un determinato elemento: è quello che dà il nome al capitolo.
In tre casi questo non succede: in Piombo e Mercurio, Levi ci rende subito chiaro che sta trattando un caso particolare. Fa stampare quei due capitoli che non hanno elementi biografici, ma che sono racconti scritti mentre lavorava in una cava di nichel, con un carattere tipografico diverso da quello utilizzato nel resto del libro, con una tecnica oggi molto diffusa di cui lui è stato un po' il precursore.

I racconti de "Il sistema periodico"

(da Wikipedia)

  1. Argon descrive l'infanzia dell'autore, la comunità degli ebrei piemontesi e la loro lingua.
  2. Idrogeno narra la storia di due ragazzini che sperimentano l'elettrolisi; Levi racconta di un esperimento scientifico condotto con Mario Piacenza (sotto lo pseudonimo di Enrico) che divenne anche lui chimico[2]
  3. Zinco descrive la prima esercitazione di laboratorio in università.
  4. Ferro parla dell'amicizia con Sandro, morto nell'aprile 1944 per mano dei fascisti. Levi ricorda come egli suscitò l'interesse per la chimica e la speculazione in Sandro e quest'ultimo gli avesse invece fatto conoscere la montagna ed il piacere delle cose pratiche.
  5. Potassio racconta un'esperienza di laboratorio dagli effetti imprevisti.
  6. Nichel descrive il primo lavoro di Primo Levi, subito dopo la laurea, nei laboratori chimici di una miniera (l'amiantifera di Balangero, anche se Levi non la nomina mai).
  7. Piombo è il racconto di un cavatore di piombo che si stabilisce in un villaggio vicino a Bacu Abis.
  8. Mercurio racconta la vita del caporale Abrahams sull'isola Desolazione, un'isola vulcanica fittizia distante 1200 miglia a sud-ovest di Sant'Elena.
  9. Fosforo riporta la sua seconda esperienza di lavoro da chimico dopo la laurea, in una fabbrica che produceva estratti ormonali. Si descrive anche l'incontro con la collega Giulia, di cui Levi si innamora, ma che si sposa con un altro uomo con il quale era fidanzata.
  10. Oro racconta la cattura e la prigionia da partigiano di Primo Levi.
  11. Cerio descrive come Primo Levi, durante la permanenza a Monowitz, insieme al suo amico Alberto lavorino dei cilindretti di ferro-cerio trovati nel laboratorio del lager per produrre acciarini. Grazie alla loro vendita essi riuscirono a procurarsi il pane che avrebbe permesso loro di sopravvivere fino alla liberazione.
  12. Cromo Levi racconta come furono recuperate delle vernici impolmonite (solidificate), ovvero mescolandole con cloruro d'ammonio.
  13. Zolfo racconta un'esperienza di lavoro di Lanza, un chimico in un'industria che riesce ad evitare un'esplosione.
  14. Titanio mostra il punto di vista di una bambina di nome Maria che dialoga con un uomo che sta dipingendo i mobili e le sedie della casa.
  15. Arsenico racconta la storia di un vecchio ciabattino a cui è stato regalato mezzo chilo di zucchero da un concorrente giovane. Dopo averlo fatto analizzare egli scopre che contiene arsenico.
  16. Azoto descrive Levi che cerca di ricavare senza risultato l'allossana, un composto utilizzato nei cosmetici a partire dalla pollina per conto di un cliente.
  17. Stagno racconta la difficoltà di Primo Levi che, dopo essersi licenziato dalla fabbrica di vernici, comincia a produrre con Emilio, un collega, dicloruro di stagno in un laboratorio chimico casalingo.
  18. Uranio riporta l'incontro di Levi, in qualità di SAC (servizio assistenza clienti) per un'azienda, con Bonino. Quest'ultimo sosteneva di aver ottenuto da dei soldati tedeschi dell'uranio rivelatosi poi cadmio.
  19. Argento parla dell'incontro tra Levi ed il suo compagno di università Cerrato. Dopo avergli detto che cercava delle "storie della chimica solitaria, [...] a misura d'uomo" da pubblicare il collega gli racconta di una partita di lastre fotografiche inservibili.
  20. Vanadio riporta un problema della fabbrica di vernici nella quale lavora Primo Levi causato da una resina importata dalla Germania. Contattata l'azienda produttrice Levi entra in contatto con Muller, il capo del laboratorio chimico di Auschwitz. Essi iniziano una corrispondenza privata, nella quale emergono i rimorsi del chimico, che giungerà al suicidio.
  21. Carbonio narra la storia di un atomo di carbonio che si trasforma da un composto ad un altro nel corso del tempo, fino a finire nel cervello del narratore nel momento in cui scrive il punto che termina l'opera.

In particolare Piombo e Mercurio sono due racconti di fantasia, scritti dall'autore agli inizi degli anni quaranta, mentre lavorava nella cava descritta nel racconto Nichel. Essi costituiscono le prime prove letterarie di Levi.

da uno dei racconti....

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Avevo in un cassetto una pergamena miniata, con su scritto in eleganti caratteri che a Primo Levi, di ebraica, veniva conferita la laurea in Chimica con 110 e lode: era dunque un ancipite, mezzo gloria e mezzo scherno, mezzo assoluzione e mezzo condanna .

Stava in quel cassetto dal luglio 1941, ed era finito novembre; il precipitava alla catastrofe, ed intorno a me non capitava nulla . I tedeschi erano dilagati in Polonia, in Norvegia, in Olanda, in Francia, in Jugoslavia, e penetravano nelle pianure russe come una nel burro; gli Stati Uniti non si muovevano in aiuto degli inglesi, che erano rimasti soli . Io non trovavo , e mi estenuavo nella ricerca di una qualsiasi occupazione retribuita; nella camera accanto mio padre, prostrato da un tumore, viveva i suoi ultimi mesi .

Suonò il : era un giovane alto e magro, in divisa di tenente del Regio Esercito, ed io non tardai a ravvisare in lui la figura del messaggero, del mercurio che guida le anime, o se vogliamo dell' annunciatore: di colui insomma che ognuno attende, lo sappia o no, e che porta il celeste che ti fa cambiare vita, per il bene o per il male, ancora non lo sai, fino a che lui non abbia aperto bocca.

Aprì bocca, ed aveva un forte toscano, e chiese del Dottor Levi, che incredibilmente ero io (al titolo non mi ero ancora abituato); si presentò urbanamente e mi propose un lavoro . Chi lo mandava da me? Un altro mercurio, Caselli, il custode inflessibile della altrui: la "lode" della mia laurea a qualcosa aveva pure servito . Che io fossi ebreo, il Tenente mostrava di saperlo (del resto, il mio cognome si presta poco ai dubbi), ma sembrava che non gliene importasse . Sembrava anzi qualcosa di più: che la in qualche modo gli andasse a genio, che provasse un gusto acre e sottile nel contravvenire alle leggi della separazione, che insomma fosse in un alleato, e cercasse in me un alleato .

(...)

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